Nelle formule dei prodotti cosmetici sono
contenute diverse sostanze più o meno dannose sia per la nostra bellezza che
per la nostra salute.
Come fare a riconoscerle?
Basta imparare a leggere l’INCI (International Nomenclature of
Cosmetic Ingredients), ovvero quell’elenco degli ingredienti presenti nella
formula di un prodotto che troviamo stampato sull’etichetta di tutti i
cosmetici.
Dal 1997, le aziende cosmetiche sono
obbligate per legge a rendere pubblico l’INCI.
Gli ingredienti sono elencati in ordine
decrescente, partendo cioè dalla sostanza contenuta in maggior percentuale fino
a quella contenuta in minore quantità; al di sotto dell’1%, le sostanze possono
essere elencate in ordine sparso.
A proposito del discorso percentuale,
vorrei fare un piccolo appunto: a parte le sostanze più dannose in assoluto che
hanno conseguenze gravi sulla salute(formaldeide, triclosan) se un ingrediente
considerato da evitare si trova in posizione molto bassa nell’INCI, ovviamente
la sua “pericolosità” sarà ridimensionata rispetto alla dannosità che
comporterebbe se fosse in una posizione più alta. Per questo tocca a voi
compiere delle scelte e decidere se vale la pena acquistare un prodotto
nonostante quel fastidioso ingrediente “rosso” verso la fine dell’INCI.
Ora, non essendo né una chimica, né una
biologa, ne una cosmetologa, le mie conoscenze a riguardo derivano da ricerche
compiute in rete da un paio d'anni a questa parte, da fonti più o meno attendibili;
alcuni sono risultati di studi effettuati da enti riconosciuti, altre sono
informazioni reperite su blog e forum più o meno importanti (per esempio
L’angolo di Lola e Promiseland di Fabrizio Zago). Per questo motivo, in questa
pagina troverete una serie di articoli e spezzoni tratti da fonti che annoterò
sempre alla fine dell’articolo stesso.
Detto questo, sta a voi decidere se
credere ciecamente a tutte le informazioni che troverete qui riportate, se
porvi dei dubbi e fare ricerche più approfondite o se prendere semplicemente
spunto da quello che leggerete per trarre le vostre conclusioni.
Fatta questa piccola premessa più che
doverosa, andiamo a vedere nello specifico quali sono le sostanze che sarebbe
meglio evitare:
SILICONI
-Cosa sono: polimeri inorganici derivati dalla
combinazione di silicio e sostanze petrolifere. La loro versatilità
è data dalle caratteristiche di questa famiglia di molecole. Si tratta infatti
di sostanze idrorepellenti, duttili, antistatiche, resistenti alle alte
temperature, resistenti all’invecchiamento (e quindi non biodegradabili),
chimicamente inerti.
-Perché vengono inseriti nei cosmetici: generalmente i siliconi si possono trovare
nelle creme per il viso, per il corpo, negli shampoo, negli stick per labbra,
nel make-up. La caratteristica fondamentale dei siliconi è quella di rendere
morbide e setose le strutture dei prodotti nei quali sono impiegati e di dare a
capelli e viso un aspetto immediatamente più levigato, liscio e piacevole al
tatto.
-L’effetto ingannevole: l’epidermide appare levigata e
morbidissima al tatto, i capelli lisci e lucenti. E’ vero che i
siliconi, rivestendo i capelli o la pelle come una pellicola, li proteggono
dagli agenti atmosferici e li rendono lucenti e dall’aspetto sano ma, a lungo
andare, questi vantaggi si rivelano effimeri. I siliconi infatti producono
degli effetti a breve termine entusiasmanti ma alla lunga, rovinano e indeboliscono pelle e capelli.
-L’effetto negativo: per quanto riguarda la pelle, i siliconi
creano una pellicola, un film, che occlude i pori ed impedisce la traspirazione
cutanea, formando un barriera impermeabile che isola la cute dall’esterno
inquinandola costantemente. Il risultato è una pelle ricca di comedoni,
punti neri, grani di miglio nel contorno occhi, pori dilatati, sfoghi acneici
e, nel momento in cui si interrompe l’utilizzo di siliconi, essa risulta
estremamente secca e squamosa. Per quanto riguarda i capelli, queste
sostanze tendono a rivestire i fusti capillari completamente ed impediscono il
passaggio di sostanze nutrienti ed idratanti. Coprendone le squame, i capelli
appaiono setosi, vellutati, lisci, le doppie punte invisibili e l’effetto
crespo minimizzato. In tempi successivi il capello inizia a
perdere tono, a seccarsi notevolmente ed appare “bruciato” e privo di
lucentezza, poiché al di sotto della pellicola siliconica il capello continua
inesorabilmente a rovinarsi. I prodotti siliconici non sono affatto curativi:
fissano la situazione alimentando il danneggiamento del fusto capillare ed
impedendone la naturale idratazione. A lungo andare, poi, i siliconi
leggeri seccano i capelli ed aiutano l’insorgere delle doppie punte.
I siliconi pesanti invece afflosciano i capelli tendono ad appesantirli
costringendo a lavaggi frequenti. I capelli si sporcheranno in fretta,
sembreranno rovinati dopo alcuni mesi e saranno irreparabilmente compromessi.
-Come riconoscerli nell’INCI:
generalmente, il loro nome termina con –thicone, -one, -ane. Quelli che si possono trovare più
frequentemente sono il dimethicone, l’amodimethicone, il cyclomethicone, il
Cyclopentasiloxane (soprattutto nel make up) e tutti quelli terminanti
con –siloxane o –silanol.
Ecco un elenco più completo:
Amodimethicone, Behenoxy Dimethicone,
Bisamino PEG/PPG-41/3 Aminoethyl PG-Propyl Dimethicone, Bis-Phenylpropyl
Dimethicone, C30-45 Alkyl Cetearyl Dimethicone Crosspolymer, C30-45 Alkyl
Dimethicone, Cetearyl Methicone, Cetyl Dimethicone, Cetyl PEG/PPG-15/15 Butyl
Ether Dimethicone, Cyclohexasiloxane, Cyclomethicone, Cyclomethicone D4, Cyclomethicone
D5, Cyclopentasiloxane, Cyclotetrasiloxane, DEA PG-Propyl PEG/PPG-18/21
Dimethicone, Diisostearoyl Trimethylolpropane Siloxy Silicate, Dimethicone,
Dimethicone Copolyol, Dimethiconol, Diphenyl Dimethicone, Disiloxane,
Hydroxypropyl polysiloxane, Lauryl Methicone Copolyol, PCA Dimethicone,
PEG/PPG-20/15 Dimethicone, PEG/PPG-20/15 Dimethicone o Dimethicone Copolyol,
PEG-12 Dimethicone, Phenyl Trimethicone, Polysilicone-18 Cetyl Phosphate,
Silicone co-polymers, Silicone Resin Spheres (2, 5 & 6 micron),
Simethicone, Stearoxy Dimethicone, Stearyl Dimethicone,
Trideceth-12-Amodimethicone, Trimethylsiloxysilicate,
Trimethylsilylamodimethicone, Trisiloxane, Vinyldimethicone Crosspolymer
Quindi, se tra i primi 5/6 posti dell’INCI
di un prodotto trovate una di queste sostanze, sappiate che quel cosmetico è
siliconico ed è preferibilmente da evitare. Ovviamente se ne trovate uno alla
fine dell’INCI, il suo effetto negativo è ridimensionato.
Sappiate che i classici shampoo e balsami da
supermercato quali Elvive, Pantene, Herbal Essence, Sunsilk ecc. contengono per la maggior parte siliconi.
BALSAMO PANTENE
PETROLATI
-Cosa sono: una classe di composti ricavati dal
petrolio (sì, avete capito bene) per distillazione. Si presentano come una
pasta cerosa semitrasparente di colore bianco per le
miscele più pure (usate in campo cosmetico e farmaceutico). Utilizzati anche
nella produzione di candele, lubrificanti, smacchiatori, ed impregnanti. Sono
quindi sostanze del tutto estranee agli organismi viventi, al nostro corpo,
alla nostra pelle, ed ovviamente non sono biodegradabili.
-Perché vengono inseriti nei cosmetici: dal momento che non è materialmente
possibile idratare la pelle aggiungendole fisicamente molecole di acqua, i cosmetici con petrolati cercano di limitare l’evaporazione di quella
già contenuta sulla superficie dell’epidermide stessa creando una
sorta di barriera tra l’ambiente esterno e la pelle. I petrolati hanno proprio
questa funzione: come i siliconi, sono agenti filmanti che danno una sensazione
di levigatezza alla pelle. Inoltre, sono utilizzati per il loro effetto condizionante, solvente ed
emolliente.
-L’effetto ingannevole: la barriera che i
petrolati formano sulla pelle è innaturale, composta da molecole estranee
a quelle dello strato idro-lipidico della pelle (la miscela di grasso e acqua
distribuita sull’epidermide che costituisce l’idratazione naturale).
La traspirazione ne risulta ostacolata, i germi presenti sulla pelle restano
intrappolati dalla paraffina, provocando irritazioni e favorendo
l’acne, specialmente su pelli predisposte. Sono pertanto composti comedogenici,
che creano un“tappo” sui follicoli piliferi, facendo sì che cheratina, sebo e polvere si ossidino formando gli odiosi “punti neri”, ovvero i comedoni. Ma
quel che preoccupa maggiormente sono le impurità che restano nelle sostanze dopo il
processo di raffinazione, che favorirebbero l'invecchiamento e addirittura tumori
della pelle.
Spesso l’eccesso di untuosità della pelle è causata dai petrolati e dalla loro azione di “soffocamento”: alcuni neonati soffrono di vere e proprie dermatiti da petrolati.
Da questo punto di vista i prodotti per bambini sono quelli più a rischio perché la paraffina è spesso utilizzata nel processo di produzione per il costo bassissimo e per essere inodore. Per esempio, il famosissimo olio Johnson’s Baby, è costituito solo da tre ingredienti, tra cui al primo posto si trova proprio il PARAFFINUM LIQUIDUM!!! Eppure quest’olio viene applicato sulla pelle delicatissima dei neonati! (per informazione, al secondo posto c’è un olio che aiuta a regolare l’untuosità della paraffina, e al terzo troviamo il Parfum, potenzialmente allergizzante).
Spesso l’eccesso di untuosità della pelle è causata dai petrolati e dalla loro azione di “soffocamento”: alcuni neonati soffrono di vere e proprie dermatiti da petrolati.
Da questo punto di vista i prodotti per bambini sono quelli più a rischio perché la paraffina è spesso utilizzata nel processo di produzione per il costo bassissimo e per essere inodore. Per esempio, il famosissimo olio Johnson’s Baby, è costituito solo da tre ingredienti, tra cui al primo posto si trova proprio il PARAFFINUM LIQUIDUM!!! Eppure quest’olio viene applicato sulla pelle delicatissima dei neonati! (per informazione, al secondo posto c’è un olio che aiuta a regolare l’untuosità della paraffina, e al terzo troviamo il Parfum, potenzialmente allergizzante).
-Come riconoscerli nell’INCI: Mineral Oil, Paraffinum Liquidum,
Petrolatum, Propylene glycol, Isopropyl, Vaselina, Cera microcristallina.
OLIO JOHNSON'S PER LA PELLE DEI NEONATI!!!
CREMA MANI GLYSOLID
-Fonti:
http://www.milady-zine.net/petrolatum-paraffinum-liquidum-o-mineral-oil-cosa-sono-come-liberarcene/
PARABENI
-Cosa sono: dal punto di vista chimico i parabeni
sono esteri dell'acido 4-idrossibenzoico. Alcuni tipi di parabeni sono presenti
anche in natura (il tipico esempio è il metilparabene il quale si trova nei
mirtilli). I parabeni presenti in commercio sono di origine sintetica e vengono
ottenuti mediante un processo di esterificazione dell'acido
para-idrossibenzoico con un determinato alcol.
-Perché vengono inseriti nei cosmetici:
agiscono in qualità di conservanti grazie alle loro proprietà battericide e
funghicide. La loro efficacia
come conservanti combinata al loro basso costo probabilmente spiega come mai
siano così spesso usati.
-Effetti negativi: E’ stato dimostrato che i parabeni
penetrano nella pelle e possono essere rintracciati nel sangue anche per
qualche minuto dopo l'applicazione. Inoltre, l'uso cosmetico di queste sostanze
comporta la penetrazione nei tessuti corporei senza il passaggio attraverso il
processo digestivo, per cui queste sostanze permangono intatte all'interno del
tessuto.
A tal proposito, sono stati svolti diversi
studi. Eccone due dei più rilevanti:
Uno studio condotto dalla dott.ssa Dabre e
da un team di ricercatori dell'Università di Reading, ha scoperto la presenza
di parabeni nel tessuto mammario di 18 su 20 pazienti che soffrivano di tumore
al seno. Secondo la dott.ssa Dabre, la presenza dei parabeni nel tessuto
cancerogeno della mammella è un fatto da non sottovalutare, poiché è stato
dimstrato come i parabeni possano mimare
l'azione degli estrogeni, ormoni che, se assunti in quantità di
rilievo, potrebbero favorire processi neoplastici. Un altro problema,
sempre secondo la
Darbre , sarebbe dovuto al fatto che i
prodotti che contengono i parabeni svolgono fra le altre cose, un'azione antitraspirante; dal momento
che la traspirazione è uno dei modi impiegati dall'organismo per eliminare i
prodotti ad azione tossica, si verrebbe a ridurre l'eliminazione di tali
sostanze tramite tale fenomeno con conseguente accumulo di parabeni a livello
linfatico; ciò potrebbe rappresentare un primo step nella formazione di cellule
neoplastiche. Purtroppo, a causa delle dimensioni ridotte, lo studio della
dott.ssa Dabre non è sufficiente per stabilire una correlazione certa fra
parabeni e tumore alla mammella. Tuttavia, lo studio è sufficiente a dimostrare
che queste sostanze si accumulano nei tessuti.
Per quanto i dubbi della comunità
scientifica sullo studio condotto dalla Darbre siano numerosi, Francia e
Danimarca hanno adottato delle limitazioni regolarizzate per legge nell'impiego
dei parabeni.
Alcuni ricercatori giapponesi hanno
studiato gli effetti del metilparabene (methylparaben), comunemente usato come
antisettico in molte preparazioni cosmetiche.
Il team di ricerca ha applicato il
metilparabene sulla pelle dei soggetti sottoposti al test in quantità simili a
quelle contenute nei prodotti cosmetici. Quidi la pelle è stata esposta a 30
millijoules di raggi ultravioletti per centimetro quadrato, una quantità pari a
quella media di esposizione durante la stagione estiva.
Dal test è risultato che circa il 19%
delle cellule cutanee esposte era morta, mentre il tasso di mortalità delle
cellule cutanee dove non era stato applicato il metilparabene era di circa il
6%.
CREMA LUSH
ANCHE I PRODOTTI SPACCIATI PER "NATURALI" CONTENGONO SOSTANZE DANNOSE!
-Fonti:
http://www.naturmedica.com/index.php?mod=content&cat=CONTENT&padre=238&ID=239&livello=subsub&lang=IT
PEG
-Cosa sono: i Polietilenglicoli (PEG) sono una
classe di composti sintetici, ovvero prodotti in laboratorio (processo di
polimerizzazione dell'ossido di etilene), e sono anche di derivazione
petrolifera (quindi molto inquinanti).
-Perché vengono inseriti nei cosmetici:
i PEG sono sostanze utilizzate come emulsionanti, ovvero per mescolare, legare
fra loro l'acqua con le sostanze grasse/oleose, che altrimenti non starebbero
insieme proprio per la loro natura.
Sono usati anche come tensioattivi
(sostanze lavanti) per shampoo-olii perchè non producono molta schiuma ma nello
stesso tempo detergono efficacemente. Inoltre,
in detergenti e shampoo sono utilizzati per ottenere emulsioni viscose, mentre
nelle creme consentono di ottenere emulsioni con effetto emolliente e umettante.
-Effetto negativi: possono
contenere impurità residue del processo di etossilazione necessario a produrli,
sia ossido che diossido di etilene che risulterebbero essere cancerogeni.
Infatti, il numero che generalmente li segue sulla formula dell'INCI, rappresenta,
come dice Lola sul suo forum: "...Le moli di ossido di etilene attaccate
al composto di base... ad esempio un PEG 40 Hydrogenated castor oil avrà 40
moli di ossido di etilene per ogni mole di olio di castoro idrogenato. Dato che
possono contenere residui come l'ossido di etilene, “meglio” un PEG con un
numero basso che alto". I
PEG possono essere lievemente irritanti, ma sono sicuramente da evitare
per l’aiuto che danno ad altri tipi di sostanze ad insinuarsi più facilmente
nella nostra pelle. Secondo uno studio dell’International
Journal of Toxicology i
fattori inquinanti riscontrati in vari PEG includono l’ossido di ethylene, 1,4
dioxane e metalli pesanti come ferro, piombo, cobalto, nickel, cadmio e
arsenico.
- Come
riconoscerli nell'INCI: il
loro nome è PEG seguito dal numero delle moli di ossido di etilene, per esempio
PEG-40 ecc.
CREMA NIVEA
FORMALDEIDE E
SUOI CESSORI
-Cos’è: commercialmente, la formaldeide viene utilizzata in soluzione acquosa,
in questo caso è anche chiamata formalina e
si presenta incolore e possiede un odore distintivo.
Quando la
formaldeide è in soluzione acquosa, quindi per usi commerciali, reagisce molto facilmente con l’ossigeno presente nell’aria,
che la ossida ad acido formico. L’acido
formico è un liquido incolore, dall’odore penetrante e
corrosivo. A contatto con la pelle provoca ustioni, distruggendo i
tessuti cutanei.
Nell’uso cosmetico, la formaldeide è un
potente antibatterico, sterilizza qualsiasi forma di microrganismo.
Si parla di formaldeide quando viene
utilizzata in concentrazioni elevate, ad esempio 50 - 100 mg per litro.
Si parla invece di "cessori di formaldeide" cioè delle sostanze che hanno nomi e struttura chimica diversissimi dalla formaldeide ma che sono in grado, decomponendosi, di liberarne delle piccole quantità, quando si usano a percentuali più basse, per esempio 8 - 10 milligrammi, sempre per litro.
Si parla invece di "cessori di formaldeide" cioè delle sostanze che hanno nomi e struttura chimica diversissimi dalla formaldeide ma che sono in grado, decomponendosi, di liberarne delle piccole quantità, quando si usano a percentuali più basse, per esempio 8 - 10 milligrammi, sempre per litro.
-Perché viene inserita nei cosmetici:
L’introduzione pura di formaldeide nella formula dei cosmetici è vietata per
legge dalla comunità europea da circa trent’anni, sia nelle materie prime che
nei prodotti finiti. La normativa in vigore permette, piuttosto, l’utilizzo di
succedanei della formaldeide: due molecole, precisamente la imidazolidinil-urea e
la diazolidinil-urea, sono permesse come conservanti
antimicrobici nei cosmetici ma agiscono da “cessori di formaldeide”. Le attuali normative impongo il limite
massimo di formaldeide all’interno del prodotto, ovvero
pari allo 0,2%. Nei
cosmetici la formaldeide è utilizzata sia nello smalto per
unghie che nei prodotti per capelli. Nei prodotti per le
unghie è aggiunta allo smalto per facilitare l’adesione alle unghie, come
indurente, per migliorare la luminosità, la rigidità e l’applicazione. Nei prodotti
per parrucchieri la formaldeide è utilizzata nello shampoo, ma
soprattutto nei prodotti per la stiratura dei
capelli.
-Effetti negativi: L’IARC (International
Agency for Research on Cancer), l’autorità internazionale di ricerca sul cancro
più autorevole, ha inserito la formaldeide tra le sostanze cancerogene per
l’uomo fin dal 2004.
Che la formaldeide sia una sostanza
cancerogena è stato accertato sui roditori, ai quali provoca cancro al
naso ed alla gola. La formaldeide è in grado di interferire con i legami tra
proteine e DNA. Ecco i risultati di uno degli ultimi studi condotto
dall’IARC:
There is sufficient evidence in humans for the
carcinogenicity of formaldehyde.
There is sufficient evidence in experimental animals
for the carcinogenicity of formaldehyde.
Formaldehyde is carcinogenic to humans (Group 1).
Le sostanze
appartenenti al gruppo 1 sono quelle note per gli effetti cancerogeni sull’uomo. Cioè,
esistono prove sufficienti per stabilire un nesso causale tra l’esposizione
dell’uomo ad una sostanza e lo sviluppo
di tumori.
Da studi
epidemiologici condotti su lavoratori addetti alla sintesi della formaldeide, l’IARC
denuncia un aumento dei
carcinomi della cavità nasale e dei seni paranasali e un forte incremento delle
leucemie.
Dal momento che la formaldeide viene
rilasciata nell’ossigeno, il pericolo principale nell’applicazione cosmetica è
l’inalazione di prodotti che la “liberano” come gli smalti, soprattutto quelli
indurenti.
- Come riconoscerla nell'INCI:
-Formaldehyde or formalin; formic
aldehyde; oxymethylene
-Bronopol or
2-bromo-2-nitropropane-1,3-diol
-Diazolidinyl urea or N,N'-bis(hydroxymethyl)
urea; 1-(1,3-bis(hydroxymethyl)-2,5-dioxoimidazolidin-4-yl)-1,3
bis(hydroxymethyl)urea
-DMDM Hydantoin or
1,3-cimethylol-5,5-dimethylhydantoin;
1,3-Bis(hydroxymethyl)-5,5-dimethylimidazolidine-2,4-dione
-Imidazolidinyl urea or imidurea; or
N,N''-methylenebis(N'-(3-(hydroxymethyl)-2,5-dioxo-4-imidazolidinyl)urea
-Tris nitro or trimethylolnitromethane;
2-nitro-2-(hydroxymethyl)-1,3-propanediol; tris(hydroxymethyl)nitromethane.
-Sodium hydroxymethyl glycinate
- Benzylhemiformal
- Benzylhemiformal
-2-Bromo-2-nitropropane-1,3-diol
- 5-Bromo-5-nitro-1,3-dioxane
- Quaternium-15
- DMDM Hydantoin
- Methenamine
- 5-Bromo-5-nitro-1,3-dioxane
- Quaternium-15
- DMDM Hydantoin
- Methenamine
- Fonti:
COCAMIDE
DEA/MEA/TEA
-Cosa sono: fanno parte della famiglia delle
amine e amino-derivati.
La sigla DEA sta per Diethanolamine, TEA per Triethanolamine, MEA per Monoethanolamine, Sono acidi grassi ricavati dall’olio di cocco.
-Perché si inseriscono nei cosmetici: servono a rendere più viscosi, cremosi i prodotti cosmetici,che altrimenti sarebbero troppo liquidi, o a produrre più schiuma. Le Cocamide DEA/MEA/TEA sono presenti soprattutto nei detergenti, come shampoo e bagnoschiuma che contribuiscono a rendere più ricchi di schiuma. Dovrebbero anche servire a ripristinare i grassi sulla pelle che sono stati tolti dal lavaggio. Inoltre, servono anche da regolatrici del ph.
-Effetti negativi: l’accusa più pesante mossa a questo gruppo di ingredienti è quella di poter formare nitrosammine a contatto con la pelle. Le nitrosammine , che si formano dalla combinazione di nitriti e ammine, sono sostanze riconosciute come cancerogene. Nei prodotti cosmetici questo accade in particolare quando le ammine si trovano accanto ad alcuni ingredienti, chiamati nitrosanti.
Altre ombre si addensano però sulle ammine: sono accusate di essere disidratanti e di favorire la formazione di acne e forfora.
La sigla DEA sta per Diethanolamine, TEA per Triethanolamine, MEA per Monoethanolamine, Sono acidi grassi ricavati dall’olio di cocco.
-Perché si inseriscono nei cosmetici: servono a rendere più viscosi, cremosi i prodotti cosmetici,che altrimenti sarebbero troppo liquidi, o a produrre più schiuma. Le Cocamide DEA/MEA/TEA sono presenti soprattutto nei detergenti, come shampoo e bagnoschiuma che contribuiscono a rendere più ricchi di schiuma. Dovrebbero anche servire a ripristinare i grassi sulla pelle che sono stati tolti dal lavaggio. Inoltre, servono anche da regolatrici del ph.
-Effetti negativi: l’accusa più pesante mossa a questo gruppo di ingredienti è quella di poter formare nitrosammine a contatto con la pelle. Le nitrosammine , che si formano dalla combinazione di nitriti e ammine, sono sostanze riconosciute come cancerogene. Nei prodotti cosmetici questo accade in particolare quando le ammine si trovano accanto ad alcuni ingredienti, chiamati nitrosanti.
Altre ombre si addensano però sulle ammine: sono accusate di essere disidratanti e di favorire la formazione di acne e forfora.
- Fonti:
TRICLOSAN
-Cos’è: il
Triclosan è chimicamente un policloro fenossi fenolo. Si presenta sotto forma
di polvere bianca dall’odore leggermente aromatico, insolubile in acqua ma
solubile in alcol, glicole propilenico, tensioattivi ed oli. Ha proprietà antimicrobiche
in virtù della sua capacità di ridurre la sintesi degli acidi grassi necessari
per la corretta formazione della parete batterica.
-Perché si inserisce nei cosmetici: il Triclosan è
utilizzato in prodotti deodoranti, in detergenti per le mani e gel ad azione
antimicrobica, nei dentifrici come antiplacca e antitartaro, in prodotti per il
trattamento dell’acne. E’ impiegato in associazione con altri conservanti per
potenziarne l’efficacia antibatterica. E’ consentito l’uso nei cosmetici fino a
una concentrazione massima dello 0,3%.
-Effetti negativi: La sua struttura molecolare e la formula chimica sono simili a quelle di una
delle sostanze più tossiche esistenti:
la diossina. Il processo di
fabbricazione del triclosan può produrre
diossina, la quale ha un enorme grado di tossicità. la Protezione Ambientale
-Fonti:
SLES e SLS
Esiste da anni un’accusa accanita verso lo
SLES, il tensioattivo Sodium Laureth Sulfate. I
tensioattivi sono quelle sostanze che,
insieme all’acqua, sciolgono lo strato idro-lipidico superficiale della
pelle e la detergono. Bisogna però saper distinguere tra tensioattivi
aggressivi e non. Vi rimando a questo video di Carlitadolce, dove spiega
esaurientemente le differenze tra SLES e SLS.
Ci sono poi una serie di sostanze che
hanno riscosso meno “successo mediatico” sulla loro dannosità, ma le cito
comunque in una breve lista.
- Butilidrossianisolo, noto come BHA o E320, è vietato in america ma non da
noi. E’ un conservante (quindi un antiossidante) e spesso il suo uso viene
associato al BHT, anch’esso dannoso. La metabolizzazione del BHA produce
metaboliti potenzialmente carcinogeni! Io l’ho ritrovato in un correttore
comprato in farmacia…!
- Octoxynol in
tutte le sue numerazioni (11, 12, 13, 16, 20 e 40)
- I coloranti: sono
sostanze irritanti sulla pelle, potenzialmente tossiche e cancerogene. Li
possiamo riconoscere facilmente: portano sempre la sigla CI a cui segue un
numero di più cifre. Sono moltissimi e possono causare reazioni allergiche,
nella maggior parte dei casi provengono da sintesi chimica o peggio ancora
possono essere ricavati da animali morti come nel caso del colorante CI 75470.
- C seguito da numeri DISPARI (es:
C12-15 pareth 2 è sintetico e inquinante)
-Alluminium (in grado di
danneggiare in modo significativo il Dna delle cellule, stimolandone la
degenerazione in cellule cancerose)
-Carbomer (sensibilizzante, è
completamente sintetico, non è troppo dannoso per la pelle, ma non è
biodegradabile)
-MIPA
-NONOXYNOL (tensioattivo
emulsionante, allergene)
-POLOXAMER (allergene)
- Fonti:
Ma allora non si può usare nulla? Simona
RispondiEliminaCiao Simona! Chi ha detto che non si può usare nulla?! :)
RispondiEliminaLo scopo del mio blog è proprio quello di guidare i miei lettori nella scelta dei cosmetici "buoni". Non bisogna farsi scoraggiare dalle tante sostanze cattive presenti nei cosmetici peggiori che hai trovato in questa pagina, perché di prodotti che non contengono tutte queste schifezze ne esistono eccome, per tutte le categorie! Shampoo, balsamo, bagnoschiuma, detergenti, creme, dentifrici, make up, creme solari, e chi più ne ha più ne metta, tutti senza siliconi, petrolati e compagnia bella. Bisogna semplicemente imparare a leggere l'etichetta dietro a ogni cosmetico ed evitare quelli che contengono le sostanze che ho descritto sopra: all'inizio può sembrare difficile, ma una volta che abbiamo trovato il prodotto che fa per noi, il gioco è fatto!
Un grande aiuto ce lo danno sia il biodizionario online, che le tante recensioni sugli inci dei prodotti presenti su vari forum in rete. Credimi, esistono davvero tanti cosmetici sia da supermercato che delle linee ecobio tra cui scegliere, non farti scoraggiare! Appena scopro un prodotto buono che mi piace, lo recensisco qui sul blog in modo da farlo conoscere a chi come me segue la filosofia ecobio e, a maggior ragione, a chi come te, forse, non conosce bene questo mondo. Non credere che non ci siano alternative ai soliti cosmetici... se ti piace l'argomento, prova ad informarti e scoprirai un altro mondo!
Un saluto :)
Cara Federica, Mi sono fermata sulla tua pagina, la trovo molto interessante.
RispondiEliminaVorrei da te qualche consiglio.... Cosa sapresti dirmi dei prodotti Babor?
E' da un pò di tempo che uso questi prodotti è mi trovo davvero bene. La mia pelle è migliorata moltissimo.
Ti invio il link.... https://ch.babor.com
Aspetto tue notizie.
Grazie!!!
Beh non mi sembra corretto demonizzare tutto in questo modo (anche se c'è chi fa di peggio, Carlitadolce). La paraffina, petrolato, olio minerale o come volete chiamarlo crea problemi su pelli particolarmente predisposte a brufoletti (quindi non sicuramente la pelle dei neonati) ed evita la disidratazione. Io ho la pelle che si secca e desquama sempre con il freddo e l'unica soluzione è la crema a base di paraffina per antonomasia: la Nivea blu, con le cremine ecobio non risolvo il problema. Il silicone non va bene se è inserito in quantità elevate perché filma e affloscia. Non è comedogeno. Se è in basso nell'inci di prodotti per capelli serve a dare un tocco brillante in più (e non può filmare il capello se in un flacone di prodotto ce ne sono due gocce, non sarebbe una quantità adatta a filmare totalmente tutti i capelli nemmeno se ci si rovesciasse tutto il flacone in testa in una volta) o, nelle creme per dare un tocco più setoso e per evitare l'effetto scia bianca (ma solo se in basse quantità). I PEG e i glicoli servono per tenere unite fase acquosa e fase oleosa (se no gli shampii sarebbero bifasici). i cessori di formaldeide? conosco conservanti più schifosi anche dei parabeni :)
RispondiEliminaCiao, avrei una domanda, ho acquistato un collutorio in offerta il questi gg da A&S con il peg 40 hydrogenated castor oil (precisamente l'inci inizia così: glycerin, sorbitol, peg 40 hydrogenated castor oil, aloe barbadensis leaf juice, cetraria islandica extract eccc eccccccc) cosa ne pensi? fa male? (mi ha attirato il fatto che sulla confezione ci fosse scritto che non ha alcool, non contiene fluoro, saccarina e sls, e per di più il 97% degli ingredienti è naturale)... Che faccio lo uso? ^_^
RispondiEliminaBellissimo Articolo! Spiegato semplicemente ma con precisione! Complimenti!
RispondiEliminaPeccato che "Castor Oil" non sia olio di Castoro ma olio di Ricino.. (si veda paragrafo "PEG")
RispondiEliminasi infatti è olio di ricino ^-^' avevo letto le pagine in questione sul forum di Lola, e credo che la ragazza che in un commento ha scritto olio di castoro lo intendesse a titolo ironico, spendo benissimo che si trattava di olio di ricino. Articolo comunque molto bello, interessante, soprattutto mi mancava qualche fonte non letta.
RispondiEliminaA parte shampoo bagnoschiuma e cosine un po' complicate ormai mi sono data all'autoproduzione di cosmetici fatti in casa. La mia pelle è migliorata, anche da quando uso solo trucco minerale o biocertificato. L'unica pecca è data solo dai correttori (anche bio) per coprire il leggero marrone-violetto delle occhiaie. infatti in questa zona ho un po' di grani di miglio sottopelle, sono leggeri e piccolini, ma ci sono. E purtroppo anche i correttori bio come Alkemilla ad esempio apesantiscono il problema visto che sono ricchi di olii, anche pesantucci. Usavo Nabla, ma anche quello in realtà è tutto tranne che bio. L'unica coa è provare e sperimentare finchè non riuscirò a farmene uno io. O passare in qualche modo al minerale. Per concludere vi vorrei dare una piccola "dritta" sulle ormai sempre più trendy maschere di tessuto, specialmente coreane, ma anche cinesi e Jappo. Proprio perchè ne ero attratta ma cercavo qualcosa del tipo il meno pieno di schifezze/più "naturale" possibile mi sono fiondata su tanti siti, Aliexpress compreso, facendo una difficile ricerca su inci, soprattutto cinese, come le case Bioaqua - Afy - Images - e le coreane Tony Moly - Innisfree - Skinfood - Etude house ed altre...
Alla fine mi ero messa nei vari cart/wish list tante belle mascherine... tutte con grafica ed immagini "esplicative" stupende, tutte con le facce belle lumiose e sbiancate, purificate, "pulite". Compresi i tantissimi video su youtube....
Poi finalmente ho trovato qualche venditore su Aliexpress che per grazia ricevuta ha messo gli inci (credo anche completi visto che ha inserito anche cose come Disodium EDTA - PEG-40/60 Hydrogen.Cast.Oil, Propylene glycol ed altro, Dimethicone, ecc... oltre ad altri parabeni, petrolati ecc...)
Quindi ho rivisto queste miracolose e naturali maschere per quello che sono. dai 7-10 ingredienti in su, con 2-3 rossi o gialli (riferito al bodizionario, ma non solo per "pallini", basta informarsi). Alcune coreane non hanno "pallini rossi" ma magari hanno una ventina di ingredienti di cui quasi la metà gialla o giù di lì...
per come sono io: che senso ha che mi faccio tutto in casa e da poco anche qualcosa di make-up e poi mi sparo in faccia 2-3 volte a settimana ste cose?? E così ho tolto tutto dai carrelli.... e svuotato le wish list. Però una cosa buona l'ho trovata! sempre dagli stessi venditori ho trovato le maschere in tessuto "dry" fatte tipo a pastiglietta. Ecco quelle si, perchè così mi faccio le maschere in casa, poi re-idrato la pastiglia-tessuto nelle mie preparazioni e le metto in faccia. Sicure e senza schifezze. :)
Ciao! Bell articolo. Senti un po sapresti consigliarmi un docciaschiuma buono per tutti i giorni o in alternativa un sapone? Ne ho provati vari ma sono pieni di queste sostanze che elenchi e in effetti non mi trovo molto bene,mi portano pruriti e arrossamenti. mi sono trovato bene con dei saponi natuali artigianli che mi regalarono ma so finiti. Se hai dei prodotti da consigliare ti ringrazio. Ciao
RispondiEliminaOttimo articolo molto interessante
RispondiEliminaPosso avere il link dei prodotti che consigli di usare?
RispondiEliminaGrazie